Non sempre la scelta tra head hunter e recruiter risulta scontata per l’azienda che ha la necessità di inserire nuove risorse nel proprio team: effettivamente in alcuni casi ci potrebbe essere il dubbio sull’investire in un head hunter, pensando che magari possa essere più efficace un processo di selezione condotto seguendo le tecniche del recruiting più tradizionale. Quando la scelta è Head hunting vs Recruiting, in effetti, i fattori da prendere in considerazione possono essere tanti!
In questa guida vedremo dunque le differenze tra head hunting e recruiting tradizionale, per vedere i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le modalità di ricerca e selezione del personale. Vale la pena sottolineare fin d’ora, peraltro, che i confini tra i due approcci alla talent research non sono netti e assoluti: non è certo raro per un cacciatore di teste utilizzare delle tecniche proprie del recruiting tradizionale, così come non è da escludere che un recruiter in taluni casi specifici possa fare leva sul proprio network per rendere più efficace la ricerca del personale, così come farebbe per l’appunto un head hunter.
Head hunting vs Recruiting tradizionale: Come scegliere? Vediamolo!
- Head hunting vs Recruiting: le differenze
- Vantaggi dell’Head hunting
- Svantaggi della collaborazione con un Head hunter
- Vantaggi del Recruiting
- Svantaggi della collaborazione con un Recruiter
- Prova i nostri servizi ricerca personale qualificato
Head hunting vs Recruiting: le differenze
Per ben comprendere come muoversi nella scelta Head hunting vs Recruiting tradizionale è necessario capire quali sono le differenze tra il lavoro di un cacciatore di teste e quello di un recruiter: è del tutto normale, per chi non ha mai avuto a che fare con la ricerca di personale qualificato, non conoscere in modo preciso le divergenze e le similitudini tra questi due servizi.
In entrambi i casi l’obiettivo ultimo è quello di trovare la risorsa più adatta da inserire in un team, a partire da un’analisi delle esigenze effettive dell’azienda. Le tecniche utilizzate variano però fin dall’inizio, e anzi, è proprio all’inizio del processo di selezione del personale che si trova la più grande e principale differenza nel rapporto Head hunting vs Recruiting.
Il recruiter, così come del resto fanno solitamente le aziende che gestiscono internamente la ricerca di nuovo personale, poggia l’intero processo di ricerca sulla pubblicazione di un annuncio di lavoro: questo può essere pubblicato come è noto sui portali dedicati agli annunci di lavoro, su riviste di settore o generaliste, su social network, perfino su delle bacheche fisiche.
La tecnica del puro head hunting, invece, non prevede questo passaggio: il cacciatore di teste mette infatti in pratica la caccia diretta dei candidati, andando a contattare direttamente dei professionisti caratterizzati dalle competenze, dalle esperienze e dalle attitudini ricercate dall’azienda. Questo è possibile grazie al network costruito nel tempo dall’head hunter, che può dunque contare su un “bacino” di potenziali candidati.
Da quel momento in poi, e quindi dalla modalità di raccolta delle candidature, le differenze tra head hunting e recruiting si assottigliano; va però sottolineato il fatto che in molti casi gli head hunter sono specializzati in un settore specifico, così da rendere le fasi successive della selezione del personale più accurate, potendo contare su una conoscenza approfondita del settore.
Vantaggi dell’Head hunting
Per districare la sfida Head hunting vs Recruiting tradizionale possiamo vedere i vantaggi e gli svantaggi di ognuna delle due opzioni. Quali sono i vantaggi dell’head hunter? Ecco i principali benefici del rivolgersi a un cacciatore di teste per la propria ricerca di talenti:
- Accesso a candidati altrimenti non raggiungibili: come specificato in precedenza, il cacciatore di teste non poggia la propria ricerca del personale sulla pubblicazione di un annuncio di lavoro, andando a contattare direttamente dei professionisti con le giuste competenze. Questo modo di agire permette di includere nel processo dei candidati passivi, e quindi quei professionisti che non avrebbero mai letto un annuncio di lavoro, non essendo attivamente alla ricerca di un nuovo lavoro (ma essendo potenzialmente interessati a un’interessante offerta).
- Tempistiche ridotte: se il recruiter deve dare tempo all’annuncio di lavoro di essere visto da un numero sufficiente di persone, per poi dare il via al processo di scrematura delle candidature, il cacciatore di teste parte subito con il contattare i migliori candidati presenti nel suo network, per rendere la ricerca del personale più veloce.
- Maggiore discrezione: non contemplando la pubblicazione di un annuncio di lavoro, la tecnica dell’head hunting consente un livello decisamente più alto di riservatezza, la quale in molti casi risulta preziosa per l’azienda in cerca di talenti.
- Più specializzazione: come anticipato all’inizio di questa guida Head hunting vs Recruiting, le migliori società di selezione del personale possono contare su dei cacciatori specializzati in diversi settori; ne consegue quindi che ogni processo viene seguito da dei professionisti che, oltre a conoscere perfettamente le tecniche della talent acquisition, conoscono trend, linguaggi e sfide del settore.
- Più efficacia, anche sul lungo termine: grazie a quanto visto finora, il cacciatore di teste mette in campo un processo di selezione del personale più efficace, presentando una rosa di candidati di alta qualità e permettendo una selezione più precisa, anche grazie alle sue competenze tecniche specifiche. Questo si traduce in inserimenti più efficaci, in ambienti di lavoro più sereni e in un abbassamento del tasso di turnover.
Svantaggi della collaborazione con un Head hunter
A fronte di una lunga seria di vantaggi, la collaborazione con un head hunter può presentare anche delle criticità che, in una guida Head hunting vs Recruiting, non possono essere trascurate, pur senza inficiare per l’appunto opportunità offerte da una selezione del personale condotta da un cacciatore di teste esperto. Ecco due punti da considerare:
- Costi tendenzialmente maggiori: rispetto alle tariffe di un’agenzia di recruiting, i costi di una società di head hunting sono tendenzialmente maggiori (come si è visto infatti il recruiter poggia tutto sulla pubblicazione di un annuncio, laddove il cacciatore di teste coltiva negli anni un network di contatti).
- Necessità di trovare il cacciatore di teste giusto: se tendenzialmente le agenzie di recruiting sono tutte generaliste, le migliori società di head hunting offrono i propri servizi in specifici settori. Si rende quindi necessario accertarsi di richiedere la collaborazione di un head hunter con competenze nel proprio settore o nella ricerca della figura richiesta (sales, legal, ICT, fashion, e via dicendo).
Vantaggi del Recruiting
Visti i vantaggi dell’head hunting, possiamo vedere quelli del recruiting più tradizionale.
- Costi tendenzialmente minori: come visto sopra, le tariffe degli head hunter sono tendenzialmente più alte rispetto a quelle dei recruiter. Si capisce quindi che l’azienda che si trova a ridurre il budget da assegnare alla ricerca di nuovi talenti avrà probabilmente dei vantaggi economici – perlomeno sul breve termine – nell’affidarsi a un’agenzia di recruiting
- Flessibilità nella ricerca di figure non qualificate: un tempo gli head hunter venivano contattati unicamente per la ricerca di dirigenti, quadri e manager; oggi è invece del tutto normale chiedere la collaborazione delle società di head hunting anche per la ricerca e selezione di personale qualificato, dalla figura tecnica in poi. Le agenzie di recruiting classiche restano però il punto di riferimento per la selezione di personale non qualificato, avendo a che fare con processi di ricerca più semplici, che non richiedono né il network né le competenze specifiche del cacciatore di teste.
Svantaggi della collaborazione con un Recruiter
Visti poco sopra i vantaggi del rivolgersi a una società di head hunting, è facile individuare quelli che sono gli svantaggi del recruiting tradizionale. Saremo quindi veloci nell’elencarli:
- Ricerca limitata ai candidati “attivi”: fondandosi sulla pubblicazione di un annuncio di lavoro non è possibile raggiungere delle persone che non sono alla ricerca attiva del lavoro. Questo in molti casi può essere uno svantaggio enorme, un ostacolo tale da compromettere la riuscita stessa del processo di selezione del personale. Pensiamo ai tanti casi in cui la difficoltà di reclutamento è tale da rendere praticamente impossibile la costruzione di una buona rosa di candidati a partire dalla sola pubblicazione di un annuncio di lavoro: spesso infatti tutti i professionisti idonei sono già impegnati in altre aziende, a causa del mismatch di competenze, dell’invecchiamento demografico, della concorrenza agguerrita, e via dicendo;
- Tempi di assunzione più lunghi: i processi di selezione gestiti attraverso le tradizionali tecniche di recruiting richiedono solitamente tempi maggiori, nella consapevolezza che la pubblicazione dell’annuncio di lavoro non è immediata, che sarà necessario lasciare il tempo ai candidati di presentare le proprie lettere di presentazione e i propri curricula, senza dimenticare il fatto che successivamente sarà necessario dedicarsi alla scrematura dei CV, date le tante candidature non idonee che vengono tipicamente attirate dalla pubblicazione di annunci di lavoro sui portali online.
- Il processo di selezione è di pubblico dominio: caratteristica del processo di recruiting è come visto la pubblicazione di un annuncio di lavoro, il quale in molti casi non può essere anonimo; va peraltro detto che spesso anche l’evenutale anonimato viene compromesso dalle informazioni presenti nell’annuncio di lavoro, tali da compromettere la discrezione del processo di recruiting.
- Selezione meno mirata: il recruiter è un professionista che si occupa della selezione dei più diversi profili, nei più differenti settori, con una grande flessibilità. La stessa persona che oggi sta esaminando dei candidati per una posizione di cuoco domani offrirà le proprie competenze per la selezione di un venditore, e il giorno dopo di uno sviluppatore informatico: impossibile, in uno scenario come questo, sviluppare delle competenze tecniche tali da permettere un’analisi approfondita dei candidati.
Prova i nostri servizi ricerca personale qualificato
Giunti in fondo a questa guida Head hunting vs Recruiting tradizionale dovrebbe essere chiaro che ci sono dei casi in cui una collaborazione con un cacciatore di teste risulta chiaramente vantaggiosa per l’azienda. Pensiamo a tutti quegli scenari in cui l’impresa ha la necessità di inserire nel proprio team un professionista difficile da trovare sul mercato del lavoro, o che desidera avere la certezza di scegliere il candidato più idoneo, in base a una comprensione approfondita delle sue capacità e dei suoi reali obiettivi; e ancora, pensiamo all’azienda che non può far sapere a nessuno di essere alla ricerca di un nuovo dirigente.
In questi e in tanti altri casi, non ci sono dubbi: un head hunter specializzato è il professionista ideale a cui rivolgersi!
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