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10 cose che anche i tuoi migliori dipendenti odiano della tua azienda

Chi è alla ricerca di un nuovo lavoro e affronta questa attività in modo serio, cerca di stare bene alla larga dagli elementi che vengono disprezzati dai recruiter e dai datori di lavoro: pensiamo agli errori nel curriculum vitae, al presentarsi in ritardo o con l’abbigliamento sbagliato al colloquio di lavoro, alle candidature fatte senza presentare i necessari requisiti. Ma in questo rapporto non l’attenzione non deve essere certo presente solamente dalla parte dei lavoratori. Anche i datori di lavoro infatti dovrebbero porgere una particolare attenzione alle cose che i dipendenti odiano in un luogo di lavoro: prima di tutto perché questo è fondamentale per riuscire ad attirare nuovi talenti in azienda, rendendo i processi di ricerca e selezione del personale più semplici (importantissimo  soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo, con un’alta difficoltà di reclutamento); in secondo luogo, perché una volta assunti i talenti dovrebbero essere “trattenuti” in azienda, abbassando il tasso di turnover e con esso tutti i costi e i danni collaterali di un numero eccessivo di dimissioni volontarie. Ma quali sono le cose che i dipendenti odiano maggiormente quando si parla del proprio datore di lavoro?

10 cose che i dipendenti odiano in azienda

Vediamo quindi, in base alle indagini realizzate negli ultimi anni e all’esperienza dei nostri head hunter, quali sono le 10 cose che i dipendenti odiano maggiormente del proprio luogo di lavoro.

Mai più un lavoro con poca flessibilità

Fa un certo effetto pensare che in Italia la prima normativa a parlare di lavoro agile e quindi di smart working sia datata 2017. Per anni la ricerca della flessibilità sul lavoro è stata per lo più solo un miraggio; poi, con l’emergenza sanitaria e con il lavoro forzato da remoto ci si è resi conto che effettivamente un’altra via era possibile. Per questo oggi la ricerca della flessibilità è molto diffusa, in forma di smart working totale o parziale, di lavoro da remoto, di settimana corta e via dicendo. Non ci sono dubbi: tra le cose che i dipendenti odiano maggiormente c’è la mancanza di flessibilità, elemento fondamentale per avere un buon equilibrio tra sfera professionale e sfera privata.

Il micromanagement, assolutamente da evitare

Non stupisce che tra le cose che i dipendenti odiano maggiormente in un luogo di lavoro ci sia il micromanaging: a nessuno piacere l’idea di avere un boss che desidera mettere il naso in ogni singolo processo lavorativo, in ogni attività, in ognuna delle più piccole decisioni. Di certo poter contare su un manager che è coinvolto nel lavoro è magnifico, ma il micromanagement si traduce in mancanza di fiducia nei dipendenti e in carichi altissimi di frustrazione, insoddisfazione e stress.

Mancanza di supporto da parte dell’azienda

Di certo nessuno vuole avere a che fare con il micromanagement; allo stesso modo, però, nessun dipendente vuole essere abbandonato. Tutti desiderano infatti avere il supporto dell’azienda per poter portare a termine le attività del migliore dei modi, base fondamentale per creare un ambiente di lavoro felice.

Cosa i dipendenti odiano nelle piccole imprese: ruoli pochi chiari

Questo accade tipicamente nelle imprese più piccole e meno strutturate. In questi casi di frequente le persone si trovano a vestire contemporaneamente più “ruoli”: quando non si capisce quali sono le proprie responsabilità e quali no, e quando si ha il sospetto di essere sfruttati dall’azienda, il rapporto di lavoro non può che risentirne.

Cose che i dipendenti odiano in azienda: incontri non necessari

Gli incontri risucchiano il tempo dei lavoratori, e non stupisce quindi che tra le cose che i dipendenti odiano di più nelle aziende in cui sono impiegati ci siano proprio i meeting non necessari. In quelle occasioni ogni secondo passato in riunione è un secondo sottratto al lavoro, che dovrà quindi essere posticipato, fatto più in fretta oppure fatto durante degli straordinari. Si tratta di una delle cose maggiormente disprezzate dai dipendenti, ma dovrebbe essere in cima alla lista delle cose da sistemare anche per i datori di lavoro.

Secondo Harvard Business Review: la mancanza di critiche costruttive

Molti datori di lavoro odiano dover dare dei feedback negativi. A prima vista questo potrebbe essere vantaggioso per i dipendenti, ma non è affatto così. Anzi, uno studio pubblicato sulla Harvard Business Review dice che i lavoratori preferiscono ricevere delle critiche costruttive rispetto a dei semplici riconoscimenti. Nello studio viene anzi spiegato che il 92% delle persone è d’accordo con l’affermazione “Il feedback negativo, se fornito in modo appropriato, è efficace nel migliorare le prestazioni”

La mancanza di comunicazione tra gli aspetti più odiati

Più comunicazione, più trasparenza, meno problemi: un datore di lavoro che comunica in modo trasparente e che è disposto ad ascoltare attivamente i propri dipendenti non può che avere grandi vantaggi a livello di employer branding e di riduzione del tasso di turnover.

A nessuno piace una paga troppo bassa

Se è vero che negli ultimi anni l’importanza della retribuzione per la scelta di un lavoro è andata via via riducendosi di fronte all’aumento dell’attenzione verso altri elementi (opportunità di carriera, ambiente di lavoro, formazione e così via) non ci sono dubbi nell’affermare che tra le cose che i dipendenti odiano c’è anche una paga non coerente con il lavoro svolto.

Insicurezza sul futuro lavorativo

Tra le cose che i dipendenti odiano c’è la mancanza di sicurezza per il futuro, dettata tipicamente dalla scelta dell’azienda di utilizzare contratti a tempo determinato o di proporre delle posizioni precarie. In uno scenario di questo tipo non sorprende che anche le dimissioni volontarie possano essere alte: tanti collaboratori restano infatti alla ricerca di lidi più sicuri.

Cosa i dipendenti odiano: i carichi eccessivi di lavoro

Infine, tra gli elementi più odiati dai dipendenti ci sono certamente i carichi eccessivi di lavoro, conseguenza di un’organizzazione poco attenta delle attività, della mancanza di personale, di errori compiuti durante le fasi precedenti, e via dicendo.

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