Oggi il mondo del lavoro è particolarmente complesso, è un mondo in continua evoluzione, in cui c’è tantissima concorrenza e spesso l’offerta di lavoro supera la domanda. I recruiters, infatti, visionano ogni giorno innumerevoli candidature. Dunque, come farsi notare dagli addetti alla selezione del personale?

L’impresa non è da poco. Senza dubbio è fondamentale preparare adeguatamente la propria candidatura, curarla in ogni dettaglio e non tralasciare nulla. Tutta la documentazione, dal curriculum vitae alla mail di candidatura o alla lettera di presentazione, hanno infatti un ruolo sostanziale nel corso della selezione. I recruiters sfoglieranno gli allegati, a volte in modo veloce, ma con certezza, se presente, visioneranno con attenzione la lettera di referenze, dedicando, inoltre, tempo all’analisi dei profili social del candidato, in particolare al profilo LinkedIn.

Il processo di selezione: la lettera di referenze

 Che cos’è, dunque, la lettera di referenze? Perché è così importante? Va chiarito, in primis, che la lettera di referenze non deve essere assolutamente confusa con la lettera di presentazione. Questa seconda viene scritta personalmente dal candidato per mettere in risalto le proprie competenze professionali e le esperienze formative e lavorative. Si tratta di un documento autoreferenziale.

Diversamente, la lettera di referenze è un documento scritto dall’ex datore di lavoro o dal direttore del personale dell’azienda, in cui il candidato lavorava, per valorizzare il curriculum del candidato stesso. Questo documento ha un ruolo incisivo e particolare, fornisce credibilità, potrebbe essere definita una sorta di “raccomandazione” da parte dell’ex datore di lavoro.

La lettera di referenza, rispetto al cv o alla lettera di presentazione, offre una prospettiva diversa, è, dunque, un documento più oggettivo, dal momento che viene scritta da un superiore che ha apprezzato il lavoro svolto dal candidato.

In questo particolare momento, a seguito delle restrizioni dovute al Covid-19, sta diventando prassi effettuare i colloqui a distanza. Motivo per cui, la lettera di referenze può contribuire a fornire ai selezionatori un quadro più chiaro sul profilo professionale di una persona, svolgendo un ruolo chiave, ad esempio, in sostituzione dei test psico-attitudinali. Questo documento, sebbene, in Italia non sia ancora particolarmente diffuso, può facilitare il processo di selezione, completando e arricchendo il cv del lavoratore stesso.

A cosa serve la lettera?

La lettera di referenze ha il ruolo di confermare quanto già riportato dal candidato nel proprio curriculum vitae, così da supportare la presentazione delle proprie competenze e delle proprie esperienze professionali. Ma non è tutto qui: in molti casi, infatti, i recruiter e i cacciatori di teste, nel corso del processo di selezione del personale, andranno a contattare gli ex datori di lavoro e gli ex colleghi dei migliori candidati per raccogliere informazioni sul loro conto. Presentare delle lettere di referenze significa indirizzare i selezionatori verso delle persone che, molto probabilmente, potranno effettuare una presentazione efficace e positiva.

Come scrivere correttamente una lettera di referenze

Non vi è un modello univoco di lettera di referenze, senza dubbio vi sono degli elementi essenziali che non possono mancare. Tra questi:

  • i dati anagrafici del candidato;
  • i dati anagrafici del datore di lavoro o del responsabile all’interno dell’azienda che scrive la lettera di referenze;
  • la tipologia e la durata del rapporto di lavoro;
  • l’attività lavorativa svolta dall’ex dipendente;
  • i punti di forza e le qualità dell’ex dipendente;
  • i motivi per i quali si è interrotto il rapporto di lavoro;
  • i contatti dell’ex datore di lavoro.

Per dare maggiore autorevolezza al documento, è prassi che la lettera venga scritta su carta intestata dell’azienda. Ciò che deve essere messo in risalto sono sicuramente le competenze del candidato. Perché tali competenze possono risultare rilevanti per lo svolgimento del lavoro per il quale si presenta la propria candidatura.

A chi chiedere la lettera di referenze

Dal punto di vista di chi sta cercando un nuovo lavoro, la domanda principale può essere: a chi chiedere la lettera di referenze? La prima persona alla quale rivolgere questa richiesta è, ovviamente, il datore di lavoro. Ma attenzione: è bene individuare delle persone che possono effettivamente scrivere una lettera di referenze buona, efficace, che possa aiutare realmente nel processo di ricerca e selezione del personale. Una lettera di referenze incoerente, irrealistica o incolore non potrà aiutare. Quella che serve è invece una lettera di raccomandazione che sappia tessere le lodi del candidato in modo appropriato e sincero. Ecco quindi che la lettera di referenze va richiesta a una persona con la quale si è lavorato bene insieme, e che dunque sia capace di evidenziare i punti di forza reali del lavoratore.
Va poi sottolineato il fatto che in molti casi è bene poter contare su più di una lettera di referenze. Ecco dunque che è bene domandare delle raccomandazioni scritte al datore di lavoro con cui si è costruito un bel rapporto; ma potrebbe essere utile prepararne altre, contattando dirigenti o supervisori con i quali si è lavorato in modo continuativo, nonché eventuali clienti, consulenti o personaggi autorevoli con i quali si ha avuto la possibilità di collaborare nel tempo. Chi, essendo all’inizio della propria carriera, non può contare su un numero significativo di contatti di questo tipo, può richiedere una lettera di referenze al proprio professore universitario di riferimento.

Quando domandare una lettera di referenze?

Quando chiedere una lettera di referenze? La risposta esatta è: quando se ne presenta la possibilità. È infatti bene anticipare la creazione della lettera di raccomandazione, senza aspettare l’ultimo momento, ovvero il periodo in cui si andrà effettivamente a utilizzare le lettere di referenze. L’attimo giusto, quindi, sarebbe quello in cui termina il rapporto di lavoro: in quell’istante è bene chiedere al proprio datore di lavoro o al proprio responsabile di riferimento di stendere una lettera di raccomandazione, nel momento in cui il rapporto è ancora vivo e i ricordi sono ancora chiari. Aspettare del tempo vorrebbe dire perdere i contatti, doversi confrontare con manager nuovi o dover fare affidamento su ricordi non particolarmente freschi.

Va peraltro detto che le referenze non andrebbero mai richieste di fretta: è sempre bene poter lasciare del tempo al datore di lavoro o al responsabile per poter stendere la lettera di raccomandazione con calma, così da non ritrovarsi a dover presentare un testo scritto di fretta, incompleto o generico.

Come chiedere una lettera di referenze

Come chiedere una lettera di referenze? Il primo punto, come abbiamo visto, è quello di non aspettare l’ultimo momento, sfruttando quindi la memoria fresca del referente. In questo modo l’ex datore di lavoro avrà la possibilità di ritagliarsi del tempo sufficiente per fare questo “favore” all’ex dipendente. Va sottolineato inoltre che nel domandare una lettera di raccomandazione va sempre lasciata aperta la possibilità di rifiutare: mai mettere alle strette un possibile referente. Oltre a scrivere quella lettera, infatti, questa persona potrebbe essere contattata telefonicamente da un selezionatore, e deve essere quindi sufficientemente ben disposta per rispondere alle sue domande in modo positivo. Al momento della richiesta della lettera di referenze, dunque, è bene anticipare che non ci sarà nessun problema in caso di rifiuto.

La richiesta, inoltre, andrebbe fatta nel modo giusto, sottolineando quanto è stato costruttivo per il candidato lavorare in quell’azienda o insieme a quel gruppo di professionisti. É poi opportuno spiegare perché si è scelto di contattare proprio quel potenziale referente, facendo appello alle sue competenze professionali, al buon rapporto instaurato nel tempo o va dicendo.
Nel chiedere una lettera di referenze sarebbe poi bene dare al referente tutte le informazioni necessarie per poter realizzare un testo utile ed efficace: meglio quindi fargli avere una copia del curriculum vitae e di una lettera di presentazione. Non guasta, inoltre, chiedere cortesemente di essere chiari e concisi, senza dilungarsi eccessivamente.

Difficilmente, va detto, un ex datore di lavoro con cui si è in buoni rapporti o un ex collega si rifiuteranno di scrivere una lettera di referenze, e proprio per questo motivo vale la pena giocare anche questa carta. Il candidato che si presenta alla selezione del personale con le competenze giuste, un curriculum realizzato a regola d’arte, una buona lettera di presentazione e delle lettere di referenze efficaci ha ottime probabilità di essere contattato per un prezioso colloquio di lavoro!

Il ruolo di LinkedIn nel processo di selezione del personale

 A parte la classica lettera di referenze, che abbiamo finora esaminato, da allegare al curriculum, sta diventando prassi l’analisi dei profili social del candidato. Per questo motivo, è fondamentale curare la propria presenza digitale, facendo un buon lavoro di personal branding.

Spesso i selezionatori, infatti, nel momento in cui esaminano un curriculum, procedono attraverso una ricerca sui profili social. LinkedIn è la piattaforma che mette in connessione milioni di professionisti nel mondo in cerca di lavoro e aziende in cerca di personale da assumere.

Grazie a questo social network, è possibile raccogliere tutte le proprie competenze ed esperienze. Da una ricerca è emerso che circa il 90% dei recruiters utilizzino LinkedIn per farsi una prima idea del potenziale candidato.

Questa piattaforma, nel corso dello scorso anno, risulta infatti essere stata utilizzata da circa 19,5 milioni di utenti. Le diverse funzioni permettono non solo di poter pubblicare il proprio curriculum vitae, ma anche post, storie, video e certificare le proprie competenze. Inoltre, grazie a questo social, il datore di lavoro o ex datore, colleghi e conoscenti possono confermare la veridicità delle esperienze e delle competenze dichiarate nel proprio profilo.

I feedback, degli altri utenti o dei propri collegamenti, relativi alla loro esperienza lavorativa con il candidato, permettono, dunque, di ottenere delle referenze.

Cosa è maggiormente utilizzato nel processo di selezione: lettera di referenze o social?

Abbiamo spiegato quanto, in particolare negli ultimi tempi, sia aumentato il ricorso a piattaforme come LinkedIn, per via delle diverse funzionalità messe a disposizione, da parte dei professionisti e dei selezionatori. Di fatto, in Italia, nel corso del processo di selezione, molte azienda prediligono ancora i metodi offline.

Secondo alcune recenti ricerche, nel nostro Paese, almeno un imprenditore su tre predilige la lettera di referenze rispetto alla visione del profilo social del candidato. In quanto, da una lettera di referenze, si riesce a comprendere se il candidato sia in possesso delle soft-skills, quanto sia capace di organizzare in autonomia il proprio lavoro o quanto sia forte il suo orientamento al risultato, o ancora la sua etica professionale.

Al di là di cosa sia maggiormente utilizzato nel processo di selezione del personale, che le aziende preferiscano il metodo offline piuttosto che online, è bene che il candidato adotti un giusto equilibrio tra i due.

Consigliamo di curare la documentazione tradizionale (curriculum vitae e lettera di presentazione) da arricchire possibilmente con la lettere di referenze, e non trascurare i proprio profili social, assicurandosi che diano un’idea di professionalità e autorevolezza.

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