Una gestione del personale efficace
Gestire al meglio il personale non vuol dire occuparsi solamente del processo di ricerca e selezione del personale, ma significa anche sapere come trattenere i talenti in azienda, così da incentivare lo sviluppo del business attraverso l’impiego delle migliori risorse. Sono infatti prima di tutto le persone a fare la differenza e quindi a conferire un vantaggio ad un’azienda nei confronti dei propri competitors, in un mercato ad alta competitività nel quale sempre di più la singola defezione di un talento aziendale può portare ad un pericoloso calo di performance. Per trattenere i talenti in azienda, dunque, è necessario mettere in campo le migliori misure di employee retention. Due sono i versanti sui quali un direttore HR deve andare ad agire. Da una parte deve incentivare una connessione duratura tra dipendente e azienda, e dall’altra deve porre particolare attenzione ad alcuni segnali che potrebbero significare un progressivo disinteresse di uno o più collaboratori, come per esempio:
- Lamentele crescenti
- Minore puntualità
- Minore disponibilità
- Minore flessibilità
- Performance professionali personali diminuite
- Motivazione al lavoro in flessione
Tre generazioni diverse
Una delle principali sfide delle aziende attuali, in effetti, è quella di riuscire a gestire e a fare coesistere in modo ottimale professionisti di tre differenti generazioni di lavoratori, le quali rispondono a diversi valori. Le strategie per trattenere i talenti in azienda devono infatti essere diversificate per avere efficacia non solo per le figure più senior, ovvero i Baby Boomers (nati tra il 1946 e il 1964), ma anche per la generazione X (nati tra il 1965 e il 1980) e i Millennials (tra il 1981 e il 2000). Queste tre fasce di lavoratori richiedono ai datori di lavoro e ai direttori HR dei comportamenti diversi per quanto riguarda concetti come la gestione della carriera, l’etica aziendale, la formazione e via dicendo.
Trattenere i talenti in azienda: prima di tutto fiducia e ascolto
Prima di vedere come differenziare le tattiche di gestione del personale in base al tipo di lavoratore, è certamente il caso di ripetere i punti salienti sul come trattenere i talenti in azienda dal punto di vista generale. L’obiettivo fondamentale, in ogni caso, è quello di motivare i dipendenti, spingendoli così a creare una connessione duratura con l’azienda. Per fare questo, i manager e i direttori HR devono in primo luogo realizzare un rapporto di fiducia reciproca. In linea generale, infatti, per trattenere i talenti in azienda non c’è niente di meglio che far capire loro che si ha fiducia nelle loro capacità e competenze, e che dunque possono godere di ampi margini di autonomia nello svolgimento delle loro mansioni. Ma non è tutti qui: per rinnovare la fiducia nei confronti dei migliori dipendenti può essere senz’altro utile includerli regolarmente nei processi decisionali. Qualsiasi manager capace sa del resto che, per trattenere i dipendenti, spesso basta partire da un più attento ascolto delle loro proposte e delle loro preoccupazioni: i migliori dipendenti in questo modo aiuteranno la crescita senza ostacoli dell’impresa, e allo stesso tempo si sentiranno coinvolti nell’avventura, così da dare sempre il massimo.
Accompagnare i dipendenti verso i loro obiettivi professionali
Chi più ci meno, tutti i professionisti maggiormente coinvolti nella propria occupazione lavorano in parte inseguendo determinati obiettivi professionali, i quali talvolta possono essere persino più alti di quelli proposti dai vertici aziendali. Per trattenere i talenti in azienda può dunque essere una buona idea aiutare i migliori dipendenti a perseguire i propri obiettivi professionali personali, così da poter dare il meglio di sé stessi. Da parte dell’azienda, questo potrebbe voler dire dover offrire ai propri dipendenti degli spazi di lavoro supplementari, o magari altri strumenti: in ogni caso, starà ai manager di riferimento individuare le migliori sfide da lanciare ai propri collaboratori.
Incentivi e riconoscimenti
Probabilmente questo è il metodo più semplice e più immediato per trattenere i talenti in azienda: premiare i risultati raggiunti grazie al loro impegno è infatti una forma concreta per farli sentire apprezzati e motivati. La gamma di riconoscimenti possibili è ovviamente sterminata: si va dal semplice complimento davanti ai colleghi alla promozione, dal varo di un nuovo progetto all’incentivo finanziario. Non tutti i dipendenti sono ugualmente sensibili alle medesime leve, e per questo starà al manager o al direttore HR scegliere quale incentivo o quale riconoscimento può fare maggior piacere al dipendente.
Ad ogni generazione i suoi incentivi
Come si diceva, però, le tecniche per trattenere i dipendenti in azienda non sono sempre le medesime: variano da collaboratore a collaboratore, e soprattutto di generazione in generazione. Le figure senior agli ultimi anni della propria carriera professionale, ovvero i cosiddetti Baby Boomers, richiedono infatti degli orari più flessibili e l’affiancamento di giovani leve alle quali trasmettere la propria esperienza pluridecennale. Per quanto riguarda invece la generazione X nulla è più importante dei piani di crescita professionale, della possibilità di personalizzare gli orari di lavoro e dell’aumento di responsabilità. Infine, per quanto riguarda la generazione Y dei Millennials, al tempo stesso la più semplice e la più complicata, va sottolineato che in questo caso la carta dello stipendio e del bonus finiscono spesso per essere un freno anziché un incentivo. Per trattenere i lavoratori più giovani servono dunque programmi di formazione personalizzati, opportunità di carriera a livello internazionale e in linea generale un ottima brand reputation dell’azienda.
I manager, i dirigenti ed i direttori HR, per trattenere i talenti in azienda, devono quindi essere in grado di ispirare e motivare i dipendenti, offrendo ad ognuno di loro gli incentivi che più e meglio degli altri possono spingerli ad un rapporto duraturo con l’impresa. Trattenere i talenti, dunque, non è solo una questione legata alle condizioni economiche, e per questo le aziende investono sempre più tempo nella comprensione e nel soddisfacimento dei bisogni dei propri dipendenti.