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Motivare i dipendenti: ecco come fare

Un datore di lavoro, un manager, un dirigente, un quadro: tutte queste persone hanno diverse responsabilità all’interno dell’azienda. Tra queste c’è senz’altro quella di motivare i dipendenti, e quindi di spingere il team a dare il meglio di sé per raggiungere gli obiettivi aziendali. Un dipendente correttamente motivato è un lavoratore che si impegna maggiormente in ogni singola azione, che è maggiormente disposto a fare qualche piccolo sacrificio per l’azienda, e che difficilmente decide di lasciare il posto per andare a lavorare altrove (in questo senso, motivare i dipendenti diventa un’ottima azione anche per la strategia di employee retention). Ma come si motiva un team in modo efficace? Prima di guardare alle azioni specifiche per motivare i dipendenti, diamo un’occhiata all’approccio da tenere in generale nei confronti del proprio team.

Come relazionarsi con i propri collaboratori

Qual è il modo corretto, per il manager, di relazionarsi con i propri collaboratori? Bisogna partire dal presupposto per cui il rapporto tra coordinatore e coordinati coinvolge almeno quattro differenti aspetti a livello psicologico. Per prima cosa, il responsabile è tenuto a trasferire ai propri sottoposti gli obiettivi da raggiungere, traducendoli per ogni singolo dipendente in compiti personali. Dopodiché deve operare per migliorare la relazione con le persone del team, di modo da lavorare in modo sereno e in un contesto di piena condivisione delle informazioni e delle conoscenze. Deve inoltre essere in grado di stimolare correttamente i dipendenti, in modo da migliorare i risultati e incentivare il lavoro di squadra. Infine, deve analizzare i collaboratori per individuare i lor punti di forza e sfruttarli al meglio, individuando parallelamente anche le debolezze.

È di fondamentale importanza che ogni membro del team si senta parte del gruppo.  Una percezione di squilibrio per quanto riguarda l’equità all’interno di un gruppo di lavoro può rovinare il clima, e abbassare in modo drastico le performance dei singoli componenti. Sono diverse le azioni che possono dare la percezione di iniquità: persino andare a premiare un collaboratore che si è distinto per impegno e per risultati raggiunti, se fatto nel modo sbagliato, può comportare una percezione negativa per gli altri componenti del gruppo.

Tutto sta nell’impostare correttamente la comunicazione tra manager e sottoposti, per costruire un rapporto trasparente, diretto, leale e sincero. Per prima cosa, la comunicazione deve essere sempre paritaria. Questo non significa che il manager debba smettere di essere tale: significa piuttosto che, pur rispettando pienamente i rispettivi ruoli, ogni discorso debba essere portato avanti attraverso una discussione alla pari, in cui non sia automaticamente l’opinione del responsabile ad avere il sopravvento.

É necessario inoltre esprimere sempre la propria opinione per tempo, ed evitare invece di farlo a giochi fatti. Il manager deve dare istruzioni precise, informarsi e confrontarsi prima di ogni azione, e incentivare gli altri membri a fare altrettanto, evitando invece di dare la propria opinione a posteriori. Nessun team può lavorare in modo sereno fino a quando l’atteggiamento “io avrei fatto diversamente”è tra i più frequenti.

Anche per quanto riguarda il rapporto tra responsabile e sottoposti le parole sono importanti. Ecco quindi che, nel dubbio, è sempre bene parlare in senso letterale, senza usare delle parole che potrebbero essere fraintese o sovraccaricate di significato.

Come motivare i dipendenti

  • Definire gli obiettivi nel dettaglio: ancor prima di iniziare a motivare i dipendenti, è necessario chiarire quali sono gli obiettivi verso i quali sono tenuti a tendere. Non è raro che i manager diano istruzioni al proprio team senza però indicare in modo chiaro gli obiettivi finali. Chi non rende partecipi i dipendenti non può in nessun modo pensare di poterli motivare nel modo giusto: raggiungere l’obiettivo è una vittoria per l’azienda come per il dipendente, e questo deve essere chiaro fin da subito.

 

  • Creare un ambiente di lavoro felice: se i dipendenti si scontrano continuamente con ostacoli, orari difficili o con il malumore del manager non possono essere felici di lavorare. La prima mossa per motivare i dipendenti è quella di farli sentire a loro agio, valorizzando lo spazio di lavoro e rivolgendosi a loro sempre con il rispetto che meritano. Creare un ambiente di lavoro felice significa eliminare i pericoli, prevedere delle aree per i momenti di relax e via dicendo.

 

  • Riconoscere i buoni risultati: nel momento in cui il team o un singolo lavoratore riporta un buon risultato, è necessario riconoscerlo e sottolineare il fatto che quell’azione è stata notata. Alcuni responsabili, partendo dal presupposto che i dipendenti sono pagati esattamente per fare del loro meglio, tendono a non evidenziare i piccoli successi dei lavoratori. Ma è in grande errore: riconoscere i traguardi raggiunti è uno tra i migliori modi per motivare l’intero team, e permette inoltre di stabilire una connessione emotiva fondamentale all’interno del gruppo.

 

  • Non pensare ai premi solo in termini di soldi: indubbiamente i dipendenti apprezzano molto i premi economici. Per motivare i dipendenti, però, i premi in denaro non sono particolarmente efficaci: nel momento in cui un lavoratore ha già una retribuzione equa, va sottolineato che gli incentivi puramente economici tendono a perdere di importanza, influendo poco o nulla sulla soddisfazione quotidiana del dipendente. Quindi sì, gli aumenti di stipendio sono certamente importanti per incitare il lavoratore a fare sempre del suo meglio ma, oltre una certa soglia, è bene pensare ad altri premi.

 

  • Concedere autonomia ai dipendenti: concedere un margine di autonomia al team significa dimostrare la propria fiducia nei confronti dei dipendenti. Non c’è dubbio: a tutti piace essere padroni del proprio tempo e delle proprie energie, e per questo motivo dare maggiore autonomia equivale a motivare in modo efficace la squadra.

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