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Errori da non fare in LinkedIn per trovare lavoro

La lista degli errori da non fare per trovare lavoro in tempi rapidi è lunghissima. Ci sono gli sbagli relativi alla carriera in sé e per sé: pensiamo per esempio a chi non aggiorna le proprie competenze nel tempo, e che rischia quindi di non avere le qualifiche necessarie per effettuare il proprio lavoro in futuro. Ma ci sono anche tantissimi errori che si possono fare nel momento in cui si cerca una nuova occupazione, utilizzando gli strumenti tipici di chi cerca un nuovo lavoro. Pensiamo per esempio al curriculum vitae, strumento indispensabile per proporre la propria candidatura alle aziende, il quale però talvolta può essere del tutto inefficace, a causa di errori grammaticali, di strutture poco chiare, di un lessico errato, di informazioni mancanti e via dicendo. O ancora, pensiamo alla lettera di presentazione, spesso del tutto assente, altre volte talmente spersonalizzata da risultare inutile.

 

Tanti errori vengono poi effettuati durante il colloquio di lavoro, spesso da chi non partecipa a una job interview da tanto tempo, risultando così del tutto impreparato a rispondere alle domande del recruiter. Negli ultimi anni è poi subentrato prepotentemente un nuovo strumento per ricercare lavoro, ovvero LinkedIn: questo social media, lungi dal sostituire gli altri strumenti “classici”, vi si è affiancato, diventando un punto di riferimento essenziale per responsabili HR, recruiter e cacciatori di teste. Anche qui, però, gli errori dei candidati non mancano, compromettendo già all’inizio la possibilità di essere presi seriamente in considerazione dagli headhunter. In questo articolo vedremo dunque gli errori da non fare in LinkedIn per trovare lavoro: buona lettura!

Gli errori da non fare in LinkedIn: una lista completa

  • Account creati e abbandonati: il primo tra gli errori da non fare in LinkedIn è quello di creare un profilo su LinkedIn e pensare che questo sia sufficiente per poter affermare di “essere presenti” su questo importantissimo social media per il mondo del lavoro. Ma cosa potrebbe pensare un head hunter nell’incappare in un account LinkedIn creato due o tre anni prima e mai più aggiornato? Non una nuova competenza, non un aggiornamento, non un segno di vita. Il primo pensiero potrebbe essere quello di trovarsi di fronte a una persona che non ha nessun desiderio di trovare un nuovo lavoro; oppure si potrebbe pensare di avere a che fare con una persona scostante, distratta o svogliata. In ogni caso, nulla di buono: meglio quindi aggiornare regolarmente il proprio profilo LinkedIn, quanto meno per mostrare il proprio interesse ai recruiter.
  • Non è un curriculum vitate online: per semplificare si dice talvolta che LinkedIn è come un cv online. Ma non è così, si tratta di un social network, che non può essere usato facendo “un copia incolla” del proprio curriculum. Meglio capire subito che questa piattaforma ha caratteristiche proprie, e che essendo un social è “viva”, e che abbisogna quindi di aggiornamenti, di condivisione di contenuti, di dialogo con altri utenti, di ampliamento dei contatti e via dicendo.
  • Non usare le parole chiave giuste: LinkedIn è una piattaforma web, e come tale è indicizzata sui motori di ricerca, i quali come è noto funzionano attraverso la ricerca di parole chiave. Questo significa che il proprio profilo può essere raggiunto anche partendo da Google e da altri motori di ricerca. Diventa dunque fondamentale usare le giuste keyword nel proprio profilo, per avere la certezza di non risultare “invisibili” dall’esterno.
  • Usare LinkedIn come Facebook: ci sono persone che usano LinkedIn come se fosse Facebook, o come farebbero con Instagram. Ma attenzione: a differenza di altri social network, LinkedIn nasce espressamente per il mondo del lavoro. Non si tratta di una piattaforma pensata per socializzare con amici, quanto invece per creare dei network professionali. Ecco quindi che lo stile deve essere meno informale, che i contenuti postati devono essere pensati per la sfera professionale, e via dicendo.
  • Foto profilo e foto sfondo inadatte: la foto profilo è un elemento importante di un profilo su LinkedIn. É però bene evitare qualsiasi foto che non sia professionale e utile allo scopo: ecco quindi che la foto perfetta è in primo piano, con un leggero sorriso, con un abbigliamento adatto alla posizione per la quale ci si vorrebbe candidare. Sono da eliminare le foto delle vacanze, le foto con altre persone, le foto del matrimonio e via dicendo. Per quanto riguarda la foto di sfondo, invece, sarebbe bene selezionare qualcosa che abbia a che fare con il proprio settore: chi lavora nel mondo della logistica, per esempio, potrebbe impostare una foto di un camion o di un magazzino.
  • Un riepilogo inutile: il riepilogo è un breve ma importantissimo testo. Si tratta infatti di uno spazio immediatamente successivo a nome, cognome e foto, e quindi è parte integrante della prima impressione che si darà a chi visita il profilo. Tra gli errori da non fare in LinkedIn figura quindi quello di non scrivere o di scrivere in modo inefficace questo testo. In questi 2.000 caratteri è bene essere coinvolgenti e chiari, spiegando quelli che sono i propri punti di forza e le proprie peculiarità. L’obiettivo è fare in modo che il recruiter, una volta letto questo passaggio, continui con l’analisi del profilo, senza cercare altrove.
  • Barare sulle competenze: LinkedIn ci dà la possibilità di indicare le nostre competenze, semplicemente elencandole. Ci sono utenti che, presi dall’entusiasmo, finiscono per indicare competenze che in realtà non possiedono, o che non possiedono a pieno. Il problema è che un headhunter capace riesce a individuare facilmente queste bugie, e che, in ogni modo, non è mai una buona idea essere selezionati per un lavoro che non si sarà in grado di affrontare.
  • Non attirare raccomandazioni: su LinkedIn è possibile ricevere delle raccomandazioni. Non è detto che sia bene chiederle direttamente a ex colleghi, ex clienti o ex datori di lavoro, ma è sicuramente bene incentivarle, lasciando magari a propria volta delle raccomandazioni.
  • Autopromozione esagerata: certo, LinkedIn deve essere usato per far spiccare la propria figura professionale. Questo, però, non significa che il proprio account debba per forza diventare una pagina di autopromozione fine a sé stessa. Si parla pur sempre di un social, nel quale è bene portare delle informazioni utili per la propria rete, così da creare un buon network: più la propria rete di contatti sarà ampia, ben selezionata e attiva, maggiori saranno le possibilità di essere presi in considerazione per un nuovo lavoro, anche attraverso il passaparola.

 

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