Nel 2015, un sondaggio sui manager automotive condotto su scala internazionale da Kpmg ci diceva che, alla domanda ‘ritieni possibile una ‘disruption’ nel modello di business dell’automotive?‘, solo il 12% dei manager rispondeva positivamente. Due anni dopo, nel 2017, al medesimo quesito rispondeva di sì l’87% dei manager. Il Digital Manufacturing nell’Automotive, insomma, si era velocemente trasformato da fantasma a realtà.
Il motore elettrico è visto come il trend principale nei prossimi anni, mentre qualcuno osa di più, ipotizzando il concentrarsi dell’industria intorno ai motori a idrogeno. Ma attenzione: a definire la trasformazione del comparto non è solo il prodotto. C’è anche e soprattutto il modo in cui questo viene realizzato, con il trasformarsi degli stabilimenti in smart factories, luogo d’elezione per l’introduzione del Digital Manufacturing nell’Automotive.
A scuotere maggiormente il tutto c’è il ruolo che si troveranno a ricoprire nei prossimi anni i colossi dell’Ict, a partire da Google e da Apple. Dove si posizioneranno durante la digitalizzazione definitiva del settore? Si accontenteranno di essere dei fornitori, o ambiranno a diventare qualcosa di più?
Va poi considerata l’introduzione sul mercato – non troppo lontana – della automobili senza pilota. Le driverless car, infatti, cancelleranno d’un colpo gran parte dei criteri in base ai quali oggi viene acquistata un’auto: a guidarle, infatti, sarà un intelligenza artificiale. Ecco dunque che – come temono 2 manager su 3 – l’industria automotive dell’Europa Occidentale dovrà subire uno scossone notevole, ritrovandosi a cedere gran parte del mercato ai produttori dell’Est, in primis cinesi e indiani. Alcune proiezioni, particolarmente pessimiste, ipotizzano un passaggio dai 16 milioni di vetture attualmente prodotte ai 5,4 milioni.
Per evitare il collasso del comparto, un cambio di passo è essenziale, a partire, per l’appunto, dal potenziamento del Digital Manufacturing nell’Automotive. Chi si ferma, dunque, è perduto: le varie realtà del settore hanno bisogno di nuove tecnologie e, parallelamente, di nuove competenze. Da qui, dunque, il ruolo fondamentale dei recruiter e dei cacciatori di teste del settore automotive, ai quali è demandato il compito di selezionare ingegneri, progettisti e analisti in grado di supportare l’evoluzione.
Digital Manufacturing nell’Automotive: innovare o morire
A riassumere magistralmente lo spirito con cui le aziende del settore devono affrontare questo momento è stato, qualche tempo fa, l’AD di Porsche Consulting Josef Nierling, il quale ha spiegato che «le case devono avere il coraggio di innovare. È vero che innovando possono erodere il proprio mercato e possono avere problemi di immagine, per esempio se un’auto senza pilota provocasse un incidente. Ma è necessario fare disruption prima di subirla».
Affinché un cambio di passo sia possibile, però, è necessario poter contare su delle skill avanzate, e quindi su dei talenti capaci di dare vita ai processi di Digital Manufacturing nell’Automotive. E qui, come viene sottolineato ormai da tempo da chi si occupa delle ricerca e selezione di personale specializzato per l’ambito Automotive, arrivano nuovi potenziali problemi, visto il gap esistente tra domanda e offerta: individuare delle figure con le competenze e con le esperienze richieste, infatti, non è facile, visto il veloce sviluppo del settore. Di anno in anno – se non di mese in mese – le case automobilistiche e le aziende a esse collegate richiedono nuove skill, così da rendere sempre più difficoltosi i processi di recruiting. Non è certo un caso se le imprese automotive lamentano l’esistenza di tantissimi posti vacanti: molti di questi sono motivati dal gap di cui sopra, mentre altri sono da ricollegarsi alla perdita di competenze che il settore ha vissuto durante la crisi economica – quando molti professionisti specializzati si sono mossi verso altri settori.
La soluzione sta dunque nell’affinare i processi di selezione del personale, così da aumentare al massimo le possibilità di individuare i profili più competenti ed esperti, tali da abilitare le potenzialità del Digital Manufacturing nell’Automotive.
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