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Assumere giovani talenti: Employer branding e Recruiting per la Generazione Z

Per portare energia dentro l’azienda, per poter contare su persone naturalmente portate a destreggiarsi tra le nuove tecnologie, per aprirsi all’innovazione, per avere nuovi interessanti punti di vista, per avere un team con una forte volontà e capacità di imparare, per tutti questi motivi e per molti altri, assumere giovani talenti è un obiettivo di tante aziende e di tanti reparti HR.

Ma come rendere attraente la propria impresa nei confronti dei più giovani? Ogni generazione, si sa, ha delle peculiarità differenti e di volta in volta i recruiter, così come i responsabili HR, devono essere in grado di modificare e migliorare le proprie strategie per fare colpo su quel preciso bacino di potenziali candidati.

Per assumere giovani talenti, oggigiorno, è necessario guardare anche e soprattutto alla Generazione Z, ovvero a quella generazione di giovanissimi nati tra il 1997 e il 2012: molti di loro sono ovviamente ancora bambini e adolescenti, ma i primi si stanno affacciando già adesso al mondo del lavoro. Parliamo infatti, nel caso dei Gen Z più “vecchi”, di ragazzi di 24 anni, che possono avere sul curriculum vitae qualche anno di esperienza lavorativa o un titolo di laurea.

Vediamo quindi come riuscire ad attirare e ad assumere giovani talenti, a partire dalle peculiarità, in fatto di recruiting e di employer branding, della Generazione Z.

Come attirare e assumere giovani talenti della Generazione Z: 6 consigli

1- Sezione “posizioni aperte” sempre aggiornata

Quando guardiamo alla Generazione Z vediamo giovani abituati a trovare tutto online, nati in un mondo in cui con pochi click, anche e soprattutto da smartphone, tutto è portata di mano. Ecco spiegato perché, quando si tratta di completezza e di navigabilità dei siti web, i giovanissimi sono piuttosto esigenti, essendo abituati a portali altamente performanti. Se tutte le aziende per ragioni di marketing e di reputazione dovrebbero curare molto attentamente il proprio sito web, le imprese intenzionate ad attirare giovani talenti dovrebbero fare ancora di più, specialmente per quanto riguarda la sezione del proprio sito dedicata alle posizioni aperte: il consiglio è infatti quello di non limitarsi a pubblicare gli annunci su portali esterni, approfittando anche delle proprie pagine per descrivere in modo completo e chiaro l’opportunità di lavoro (usando le giuste parole chiave).

2- DEI: Diversity, Equity and Inclusion

Diversità, equità e inclusione: dati alla mano, la Generazione Z mostra fin da adesso di essere più attenta a tali questioni, seguendo un’importante evoluzione degli ultimi decenni. Ecco dunque che un’azienda, per assumere giovani talenti come peraltro per attirare un pubblico di giovani clienti, deve impegnarsi sul fronte dell’inclusione, dell’equità e soprattutto della diversità, mettendo in risalto ognuno di questi aspetti. Per questo motivo è giusto lasciare spazio al proprio team di lavoro e a i propri dipendenti sui canali di comunicazione dell’azienda, mostrando in modo genuino e autentico la propria comunità.

3- Un uso regolare ed efficace dei social network, quelli giusti

Ormai da anni i social network sono diventati fondamentali per chi si occupa di selezione del personale, così come per le aziende che desiderano migliorare il proprio employer branding. Questo discorso vale soprattutto per i giovani talenti, i quali si trovano nel proprio habitat naturale nelle varie app social, ma attenzione: i social di riferimento per la Generazione Z, sono diversi da quelli dei Millennials e delle generazioni precedenti. L’attenzione di chi vuole assumere giovani talenti dovrebbe essere spostata da Facebook a Instagram, per non parlare poi di Snapchat e TikTok. Soprattutto queste ultime due potrebbero sembrare molto lontane dal mondo professionale e da quelle del recruiting; lo stesso però poteva essere detto, all’inizio, anche per Facebook, il quale si è evoluto nel tempo. Una cosa simile sta accadendo anche alle nuove piattaforme social: basti pensare al fatto che pochi mesi fa TikTok ha rilasciato un aggiornamento attraverso il quale è stata messa a disposizione degli iscritti una funzionalità per la presentazione di CV online.

4- Una buona content strategy per assumere giovani talenti

Se c’è una generazione per definizione connessa, questa è sicuramente quella dei giovanissimi, i quali passano gran parte del loro tempo libero online. Questo significa che le aziende che desiderano assumere giovani devono essere altrettanto presenti in rete, producendo contenuti di qualità da presentare al proprio pubblico, così da diventare un punto di riferimento. Pensiamo ovviamente ai blog post o agli articoli da pubblicare nel magazine aziendale, come anche ai podcast, ai video, ai contenuti per i social media, alle newsletter e via dicendo. Non guasta mai, ovviamente, creare dei contenuti ad hoc per condividere non solo le competenze, ma anche la cultura della propria azienda, così da presentare implicitamente i vantaggi di presentare una candidatura.

5- Investire sulla formazione interna

I giovani lavoratori sono sempre più attenti alla possibilità di crescere e di continuare a imparare. Diverse indagini hanno infatti dimostrato che, se un tempo la maggiore leva per accettare o meno un posto di lavoro era costituita dallo stipendio, oggigiorno è sempre più sostituita dalle possibilità di carriera e di crescita. Per questo motivo chi desidera assumere giovani talenti deve mettere in conto la loro volontà di imparare, di acquisire nuove competenze, presentando la posizione lavorativa come una trampolino di lancio per la loro carriera, interna o esterna all’azienda.

6- L’importanza della comunicazione scritta per assumere giovani talenti

C’è un’altra peculiarità, a dire il vero poco conosciuta o forse trascurata, della Generazione Z: si parla di persone che hanno una grande, estrema familiarità con le forme di comunicazione scritta istantanea. Strumenti come WhatsApp hanno infatti reso la messaggistica gratuita e sempre disponibile, spingendo quindi i giovani a sviluppare via via una preferenza per lo scambio di messaggi scritti in luogo delle classiche telefonate; un recruiter che intendesse mettere a proprio agio dei giovani talenti potrebbe quindi, quando possibile, optare per la comunicazione scritta, sapendo che questa riduce i livelli di pressione e di formalità dello scambio.

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