I servizi di selezione di personale nel settore farmaceutico sono sempre più richiesti, di pari passo alla crescita del settore nel nostro Paese. A partire dal 2018, infatti, l’Italia è diventata il primo produttore di farmaci in Unione Europea, superando, dopo molti anni passati in seconda posizione, la Germania. La produzione italiana si attesta a 31,2 miliardi di euro, con un vantaggio di circa 1 miliardo sull’industria tedesca. Ad accrescere il settore farmaceutico italiano è in primo luogo l’esportazione, la quale arriva a circa 25 miliardi di euro, con una crescita del 100% nell’ultimo decennio. A oggi quello farmaceutico è il quarto settore dell’economia italiana, dietro ad autotrasporti e settori della meccanica. Una posizione incredibile, se si pensa che all’inizio degli anni Novanta il settore occupava il 57° posto.
Si è anticipato che a crescere sono stati, in parallelo, anche i servizi i selezione di personale nel settore farmaceutico. Sì, perché anche il fronte occupazione si è allargato sempre più, fino ad arrivare a 65.400 addetti nel 2017. E non si tratta di contratti da precari: in questo settore, infatti, il 93% dei dipendenti può vantare un contratto a tempo indeterminato. Gli head hunter che si occupano della selezione di personale nel settore farmaceutico sono alla continua ricerca di talenti, con una media di 6.000 assunzioni all’anno nell’ultimo triennio, in un comparto che premia soprattutto i giovani. Gli addetti under 35, infatti, rappresentano oltre il 50% degli impiegati nel settore farmaceutico.
I campi della selezione di personale nel settore farmaceutico
Il settore si struttura, di fatto, in tre campi di attività: gli head hunter che si occupano di selezione di personale nel settore farmaceutico, dunque, devono conoscere approfonditamente le diverse esigenze di ogni comparto. L’industria ha infatti bisogno di ricercatori di laboratorio, di operai impiegati negli impianti chimici nonché, ovviamente di profili commerciali rivolti alla vendita. Negli ultimi anni è inoltre affiorata sempre di più l’esigenza di avere nel proprio organico degli esperti in grado di mediare con il Ministero della Salute e con l’Agenzia Italiane del Farmaco, così da poter ottenere le autorizzazioni necessarie per l’immissione in commercio di farmaci, di dispositivi medici e di cosmetici: si parla in questo caso della selezione di esperti in affari regolatori, indispensabili non solo per i farmaci, ma anche per cosmetici, integratori e alimenti.
La selezione per l’industria del farmaco: l’esempio del tecnologo farmaceutico
Tra le posizioni maggiormente ricercate vi è per esempio quella del chimico e tecnologo farmaceutico, per la cui selezione i recruiter selezionano perlopiù candidati con una laurea in biotecnologie mediche, in biotecnologie molecolari, in farmacia o in tecnologie farmaceutiche. Il suo lavoro è quello di formulare, produrre e controllare farmaci e prodotti per la salute, spaziando dunque dai farmaci ai cosmetici.
Un tecnologo farmaceutico deve dunque essere in grado di analizzare i bisogni dell’azienda, elaborare la soluzione e dunque produrre il prodotto richiesto, controllando la qualità del risultato e gestendo, se necessario, la relazione con il cliente. L‘head hunter farmaceutico, dunque, ricercherà candidati con grandi doti di pensiero analitico, manualità, adattabilità, capacità di collaborazione e accuratezza, con un solido bagaglio di conoscenze in campo farmacologico, biologico, tecnologico, fisico e chimico.
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