Qualche tempo fa abbiamo dedicato un post alla scelta del corso universitario più adatto, elencando quelli che sono i fattori da tenere in considerazione prima di effettuare questa importantissima decisione. Oggi con questo post vogliamo andare più nello specifico, per fornire a tutti gli studenti indecisi una vera e propria guida sull’orientamento università 2019: quali sono i migliori atenei italiani, e quali lauree forniscono più garanzie sul fronte dell’occupazione futura?
In rete di certo non mancano classifiche sulle migliori università del nostro Paese, ma si tratta pur sempre di dati raccolti e analizzati da un unico soggetto. Leggendoli, dunque, il lettore ha sempre l’impressione – o come minimo il dubbio – di ritrovarsi di fronte a una visione parziale, e quindi insufficiente per prendere una decisione razionale e informata. Ecco perché, in questo articolo dedicato all’orientamento università italiane, abbiamo deciso di riunire i dati delle maggiori indagini effettuate durante questo 2018, così da avere infine una visione completa ed esaustiva sulla situazione dei migliori atenei italiani.
Orientamento università 2019: le lauree maggiormente spendibili sul mercato del lavoro secondo AlmaLaurea
Quando si parla di orientamento università in Italia non si possono tralasciare i preziosi dati AlmaLaurea, i quali da anni rappresentano un prezioso punto di riferimento non solo per la comunità accademica, ma anche per il mondo economico e politico. Per stilare il Rapporto 2018, AlmaLaurea ha coinvolto più di 630mila laureati di 74 università italiane. I dati più interessanti delle varie indagini di questo istituto sono quelli relativi alla condizione occupazionale degli studenti, la quale non viene valutata a un anno dal conseguimento dalla laurea, bensì dopo 5 anni: questo rilevamento, come può immaginare anche un non addetto ai lavori, restituisce una fotografia molto chiara della situazione reale.
Ci sono tre gruppi disciplinari che, a 5 anni dalla laurea, registrano un’occupazione superiore al 90%: su questo podio troviamo senza grosse sorprese le lauree in ingegneria, le lauree in medicina e in professioni sanitarie e le lauree in economia e statistica. Anche il tasso di disoccupazione è un dato fondamentale quando si parla di orientamento università; per questo è importante sottolineare che, dall’altra parte della classifica, ci sono le lauree letterarie, geo-biologiche e giuridiche, le quali a 5 anni dalla laurea mostrano un’occupazione inferiore all’80%.
A prescindere dalle distinzioni tra i vari corsi di laurea, c’è un secondo dato che va sottolineato: stando all’ultimo rapporto AlmaLaurea, un titolo universitario continua a essere un buon antidoto contro la disoccupazione. Ancor prima di decidere quale corso scegliere, infatti, molti studenti si trovano spesso a decidere tra il proseguimento degli studi o l’entrata diretta nel mondo del lavoro. Per un buon processo di orientamento università è dunque importante evidenziare che, stando al rapporto 2018, il tasso di occupazione della fascia d’età 20-64 è del 78,3% tra i laureati, laddove invece questo dato si attesta al 65,5% tra le persone munite del solo diploma di maturità.
Le migliori università d’Italia secondo il Censis
L’indagine per eccellenza per chi si occupa di orientamento università è però probabilmente quella del Censis, che ogni anno pubblica una classifica degli atenei italiani, divisi in gruppi in base alle loro dimensioni. Per stilare la propria classifica il Censis tiene in considerazione i servizi, le strutture, le borse di studio, i servizi digitali, la comunicazione e l’internazionalizzazione. Per quanto riguarda i mega atenei statali il Censis premia Bologna e, subito dietro, Firenze, Padova, Roma (La Sapienza) e Pisa. Tra i grandi atenei statali primeggia invece Perugia, seguita poi da Calabria, Parma, Pavia e Cagliari. A guidare la classifica degli atenei medi è invece Siena, che si mette dietro Sassari, Trento, Trieste e Marche. Per i piccoli atenei, infine, si conta Camerino al primo posto, e poi Foggia, Cassino, Teramo e Reggio Calabria. Tra i Politecnici svetta il Politecnico di Milano, davanti alla Iuav di Venezia e al Politecnico di Torino; tra i non statali grandi, medi e piccoli primeggiano rispettivamente la Bocconi di Milano, la Luiss di Roma e la Libera Università di Bolzano.
Uno sguardo più vasto per l’orientamento università: la classifica degli atenei mondiali per occupabilità della QS Quacquarelli Symonds
Ogni anno l’azienda britannica specializzata in educazione e studio all’estero QS Quacquarelli Symonds stila una classifica dei 500 atenei mondiali in termini di occupabilità. Al primo posto del Graduate Employability Rankings 2019 troviamo il Massachussetts Institute of Technology, il quale è così riuscito a scavalcare la Stanford University, al primo posto nella scorsa edizione. Il terzo gradino del podio va all’Università della California, seguita dall’Università di Harvard e dall’Università di Sydney.
É ovviamente interessante andare a individuare gli atenei italiani presenti in classifica, le quali posizioni rimescolano in parte le carte mostrate dalle indagini nazionali. Il primo risultato italiano è il Politecnico di Milano, al 36° posto, che precede l’altra top 100 del nostro Paese, ovvero La Sapienza, al 98° posto. Da sottolineare poi i piazzamenti della Cattolica del Sacro Cuore (101-110), Università di Bologna (111-120), Politecnico di Torino (121.130), Università degli Studi di Padova (161-170) e dell’Università di Pisa (181-190). In tutto, gli atenei italiani presenti in classifica sono 16.
L’orientamento università visto dal Times Higher Education
Dal 2010 il periodico londinese Times Higher Education pubblica una preziosa classifica dei migliori atenei a livello mondiale (tra il 2004 e il 2009 collaborava invece alla classifica QS Quacquarelli Symonds). Chi non ha trovato la soluzione ottimale del proprio processo di orientamento università e vuole un ulteriore punto di vista può affidarsi anche a questa classifica internazionale, la quale esamina 1250 università in 86 Paesi diversi, in base a ben 13 indicatori differenti. A primeggiare qui è Oxford, seguita da Cambridge e da Standford. Arrivando a noi, nella top 200 mondiale del THE ci sono ben 3 università italiane, ovvero le due pisane Scuola Superiore Sant’Anna (153esima) e Normale (161esima) e la new entry Bologna (180esima).
Di certo, quando si parla di orientamento università, non bisogna tener conto delle sole classifiche di qualità e occupabilità. Nella scelta finale, però, queste indagini possono rivelarsi particolarmente preziose, dopo aver considerato le proprie attitudini, i propri obiettivi, le proprie passioni e via dicendo. Desideri un aiuto in più per scegliere il corso universitario più adatto? Visita la nostra pagina dedicata al servizio di orientamento scolastico e universitario: i nostri consulenti ti aiuteranno nella scelta della direzione migliore!