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Curriculum vitae falso: ecco cosa rischia chi mente

Non è sempre facile trovare un nuovo lavoro. In alcuni casi basta rispondere a un solo annuncio, e quell’unica candidatura è sufficiente per trovare una buona e soddisfacente occupazione lavorativa. I fattori in gioco sono tanti: ci sono profili per cui la domanda da parte delle aziende e delle agenzie di selezione è continua, come accade per esempio in questo periodo per gli informatici, per alcune tipologie di ingegneri e per gli esperti di e-commerce. In questi casi, la domanda di talenti supera quella che è l’offerta del mercato. Altre volte, invece, la concorrenza tra candidati è tanta, tantissima, con molte persone a concorrere per poche posizioni. In questi casi anche dei professionisti competenti ed esperti possono impiegare del tempo prima di trovare una nuova occupazione: ecco dunque che di candidatura in candidatura si cerca di migliorare la propria presentazione. Ci si impegna a migliorare il proprio profilo LinkedIn, si acquisiscono nuove competenze, si amplia il proprio network e, ovviamente, si lavora al proprio cv, per renderlo sempre più efficace. Purtroppo, però, qualcuno non si limita a ottimizzare il proprio curriculum vitae con informazioni veritiere, arrivando talvolta a esagerare qualche competenza, ad amplificare delle esperienze professionali, o ancora, a inserire delle skills non veritiere o dei titoli mai realmente raggiunti. Presentare un curriculum vitae falso, va sottolineato, non è sbagliato solo dal punto di vista etico: chi inserisce delle bugie nel proprio cv rischia grosso, a livello materiale. Chi mente in una candidatura, infatti, può compromettere in modo serio la propria carriera professionale, arrivando in alcuni casi a veri e propri reati penali.

Oggi, quindi, vedremo cosa rischia nel concreto chi mente in un processo di ricerca e selezione del personale, presentando un curriculum vitae falso, contenente delle informazioni non vere o decisamente ritoccate a proprio favore.

Bugie nel curriculum vitae: ecco cosa si rischia

C’è un’ampia gamma di conseguenze possibili per chi mente nel proprio curriculum vitae. Prima di tutto, chi viene pescato a inserire delle bugie nel proprio curriculum vitae fa una figura estremamente negativa. Questo vuol dire disintegrare la propria reputazione presso un’azienda, che non vorrà mai più avere a che fare con quella persona. E può voler dire bruciare del tutto i ponti con un’agenzia di selezione del personale, o con un head hunter, con tutte le conseguenze negative che questo può avere: va infatti sottolineato che il mondo della ricerca del personale non è poi così grande, e che i cacciatori di teste non di rado condividono informazioni sui candidati “sleali”.

Pensiamo poi a un candidato che, pur avendo mentito nel proprio cv, viene assunto da un’azienda. Ecco, ipotizziamo che, dopo alcune settimane o dopo alcuni mesi, l’azienda si accorga della bugia, e capisca dunque di aver assunto una persona sulla base di dati fasulli. Nel caso in cui il curriculum vitae sia stato presentato a un’azienda privata, si profila un probabile licenziamento per giusta causa, al quale in certi casi si potrebbe sommare un’eventuale richiesta di risarcimento da parte del datore di lavoro (per le spese del processo di selezione precedente e per quello futuro, nonché per gli stipendi già elargiti).

Diverso il caso nel settore pubblico: chi presenta un curriculum vitae falso in questo caso rischia di essere denunciato per truffa o per falso ideologico, con tanto di incarcerazione (su questo punto torneremo tra poco). E ancora, i lavoratori che sono iscritti a un albo professionale, nel momento in cui vengono beccati a inserire delle bugie nel proprio cv, rischiano una grave sanzione disciplinare.

Presentazione curriculum vitae falso: ecco quando si rischia il carcere

Sì, è effettivamente possibile finire in carcere a causa di un cv contenente delle bugie. Chi nel proprio curriculum vitae apporta delle modifiche di poco conto alle informazioni, va detto, non ricade nel penale: chi gonfia dei dati, chi esagera le proprie competenze, verrà molto probabilmente scartato, e dovrà per sempre mettere la croce su un’azienda e/o su un’agenzia di ricerca e selezione del personale, ma non commette un reato penale.

Diverso il caso per chi fornisce quella che a tutti gli effetti può essere considerata come falsa documentazione. A regolare il reato di truffa è il Codice Penale, il quale all’articolo 640 ci dice che «Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da cinquantuno euro a milletrentadue euro».

Va detto, in ogni caso, che le bugie hanno le gambe corte, soprattutto quelle sui curricula, e soprattutto al giorno d’oggi: ai recruiter esperti bastano infatti pochi click per verificare le informazioni contenute in un cv.

Le migliori agenzie di selezione del personale individuano facilmente le bugie

Le migliori agenzie di selezione del personale lavorano per aziende clienti importanti, all’interno di rapporti di collaborazione che si protraggono nel tempo. Per questo motivo ogni singola ricerca di talenti viene seguita con grande attenzione, analizzando in profondità tutti i curricula che passano la prima scrematura. Nel momento in cui un candidato finisce nella cerchia dei migliori profili, il suo cv viene infatti sottoposto a un check scrupoloso, relativo a formazione ed esperienze professionali. I database delle università italiane e straniere, i contatti nelle varie aziende, i social network, la sterminata rete di contatti degli head hunter specializzati verticalmente su determinati settori: individuare una bugia non è affatto difficile come si potrebbe pensare. Un dottorato mai conseguito, un voto di laurea gonfiato, un’esperienza professionale allungata nel tempo rispetto alla realtà, un ruolo di responsabilità che in realtà non è mai esistito, una lingua straniera mai studiata inserita tra le competenze: bastano davvero pochi secondi per scoprire le più classiche e diffuse bugie inserite in un curriculum vitae falso.

Ottimizzare un cv significa mettere in evidenza i propri punti di forza, presentare la propria esperienza in modo chiaro ed efficace, eliminare ogni errore e ogni leggerezza, usare le parole chiave che i recruiter stanno cercando. Vuoi migliorare la tua presentazione? Non dire bugie, non gonfiare il tuo passato professionale o accademico: approfitta del nostro servizio di revisione del cv!

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