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La diversity in azienda e il ruolo dell’head hunter

Negli ultimi anni il diversity management è diventato sempre più importante per le aziende più attente alla valorizzazione del proprio capitale umano: questo sta accadendo in un più ampio processo evolutivo, entro il quale si sta imparando a considerare le differenze come altrettanti valori aggiunti.

Ma cosa si intende nel concreto quando si parla di diversity in azienda? Quali sono i vantaggi di incrementare l’inclusività nella propria impresa, e come è possibile favorire questo processo? Come vedremo tra poco, l’head hunter può avere un ruolo da protagonista nel favorire la diversity all’interno di un’azienda.

Cosa si intende per diversity management in azienda

È possibile definire il diversity management non come un’attività, quanto invece come una strategia che mira a promuovere le diversità all’interno di un team aziendale. Si parla quindi delle differenze di genere, di età, di etnia, di orientamento sessuale, di background culturale, nonché di abilità e disabilità fisiche. Come vedremo tra poco, ogni azienda ha grandi vantaggi nel porre attenzione alla diversity, ma va detto che questa strada dovrebbe essere percorsa anche considerando i benefici per la comunità nel suo insieme: non è un caso se questi temi vengano toccati anche all’interno degli obiettivi dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, con la loro attenzione per la valorizzazione delle diversità.

Fare diversity management in azienda significa riconoscere, includere e valorizzare le diversità all’interno del proprio tema. Va sottolineato a questo punto che in una strategia attenta e ben programmata è bene prestare attenzione anche alle diversità meno palesi: può essere utile a questo scopo uno schema mentale che suddivide tra diversità individuabili come immodificabili, dall’etnia all’età, per arrivare a quelle secondarie e quindi mutevoli, quali per esempio il reddito e il percorso professionale.

L’impresa che mette in atto una strategia efficace di diversity management riesce a individuare le diversità presenti, a promuoverle, a stimolarne l’accettazione e infine a valorizzarle, per portare un valore aggiunto al proprio operato.

Vediamo ora quali sono i principali vantaggi del porre maggiore attenzione alla diversity in azienda:

I vantaggi di essere un’azienda inclusiva

All’interno di un’azienda inclusiva, che sa valorizzare le diversità dei propri dipendenti e collaboratori, ogni persona viene rispettata, senza pregiudizi. Ecco che allora l’ambiente di lavoro è sereno, e a ogni dipendente vengono assicurate le medesime opportunità di sviluppo, a livello di formazione e di carriera, con benefici espliciti sull’intera collettività. Ma quali sono nel concreto i vantaggi della diversisty per l’azienda stessa, a livello di miglioramenti per il business? Ecco i principali:

  • L’accesso a nuovi gruppi di potenziali lavoratori: riconoscere maggiore importanza alla diversity vuol dire aprire le porte della propria azienda e ridurre in modo considerevole i problemi legati alla carenza di manodopera;
  • Migliore employer branding: negli ultimi anni è diventato sempre più evidente quanto sia importante per un’azienda investire nel proprio employer branding, così da ridurre le difficoltà nell’attirare la curiosità dei migliori talenti presenti sul mercato. Non c’è infatti dubbio nell’affermare che un’azienda che si presenta come aperta di fronte a ogni tipo di contributo e come attenta a valorizzare ognuno dei propri collaboratori vede crescere concretamente le opportunità di attirare l’interesse dei migliori talenti, soprattutto per quanto riguarda le generazioni Millennials e Z.
  • Riduzione del tasso di turnover: una persona che si sente valorizzata, che riconosce la possibilità di crescere all’interno del team aziendale, che non si sente in alcun modo discriminata, sarà maggiormente portata a restare a lungo all’interno della squadra, abbattendo così i tassi di turnover in azienda.
  • Riduzione dei costi HR: poter contare su una buona strategia di diversity management permette di ridurre in modo concreto i costi tipici della gestione delle risorse umane. Pensiamo a cosa significa tagliare i costi dei processi di selezione del personale con la riduzione dei tassi di turnover, ma anche alla riduzione dell’assenteismo, al ridimensionamento degli interventi dell’HR per malcontenti e situazioni di stress, e via dicendo.
  • Maggiore motivazione: come è stato più volte dimostrato nelle indagini effettuate negli ultimi anni, i dipendenti che si vedono riconosciuti e valorizzati in azienda sono anche più motivati, cosa che permette di aumentare la produttività e l’efficienza, con un incremento concreto della quantità e della qualità.
  • Migliore problem solving: un’impresa che investe nel diversity management è un’azienda che può contare su prospettive e punti di vista diversi, grazie ai background e agli approcci differenti, così da avere preziosi vantaggi a livello di problem solving.

Abbracciare la diversity in azienda significa stimolare la circolazione di idee e di esperienze, con grandi vantaggi per il business. Ma come è possibile favorire la diversity in azienda?

Come favorire la diversity in azienda

Come si può immaginare e come meglio vedremo nel paragrafo conclusivo, per favorire la diversity in azienda è fondamentale agire a livello di selezione del personale. Ma non è tutto qui: una buona strategia di diversity management prevede che tutti i manager comprendano l’importanza di questo approccio, e che siano pronti a gestire al meglio un gruppo eterogeneo, che conti al proprio interno per esempio differenze a livello di età o di background professionale. E inoltre necessario prestare maggiore attenzione alla comunicazione, chiedere regolarmente dei feedback, prendere in considerazione le diverse esigenze di ogni dipendente e mettere in campo delle attività tese ad affrontare eventuali pregiudizi negativi: il team building per esempio può essere molto utile per cementare una buona strategia di diversity management.

Il ruolo dell’head hunter nel favorire la diversity

Come anticipato, è fondamentale prestare attenzione alla diversity già in fase di ricerca del personale. In tal senso il cacciatore di teste risulta essenziale, potendo garantire all’azienda un punto di vista non solo esperto, ma anche obiettivo e non offuscato da stereotipi. Il lavoro dell’head hunter lo porta infatti a confrontarsi ogni giorno con aziende diverse, piccole e grandi, locali come multinazionali. A partire da questa prospettiva privilegiata diventa più facile perseguire i reali interessi dell’azienda, senza essere rallentati o sviati da pericolosi bias cognitivi: solo in questo modo infatti è possibile individuare i talenti che davvero possono fare di più per il business

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