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Il bonus assunzione neolaureati (spiegato dal punto di vista delle aziende)

Non sono pochi i motivi per i quali le aziende dovrebbero vedere di buon occhio l’assunzione di candidati neolaureati. In linea generale, gli imprenditori e i manager vedono nei neolaureati una particolare velocità di apprendimento, nonché una notevole apertura al cambiamento. A questi due aspetti vanno sommate le numerose nozioni fresche e aggiornate che i laureati più brillanti possono portare in azienda, nonché la loro peculiare dimestichezza di fronte alle tecnologie digitali. Non è però tutti qui. A rendere particolarmente intriganti i candidati che con un diploma di laurea fresco di stampa si presentano alle porte delle aziende italiane, c’è anche un nuovo incentivo calato dall’alto: si fa riferimento ovviamente agli incentivi introdotti dall’ultima Finanziaria, ovvero al bonus assunzione neolaureati.

Con la Legge di Bilancio 2019 il Governo ha infatti introdotto un importante sgravio fiscale per tutte quelle imprese le quali, durante questo nuovo anno, decideranno di assumere dei laureati eccellenti, nonché dei candidati in possesso di un dottorato di ricerca. Ma come funziona il bonus assunzione neolaureati per le aziende?

In cosa consiste il bonus assunzione neolaureati?

L’incentivo, nel concreto, consiste nello sgravio totale per i primi 12 mesi dei contributi previdenziali altrimenti a carico dell’azienda, fino a un massimo di 8 mila euro per ogni assunzione effettuata (sono esclusi dallo sgravio fiscale i premi e i contributi dovuti all’Inail).

Va sottolineato che il bonus assunzione neolaureati non si applica per le assunzioni di qualsiasi candidato provvisto di titolo di laurea. In primo luogo, guardando al datore di lavoro, va sottolineato che l’incentivo è pensato per i soli privati, e non per le pubbliche amministrazioni. Per poter godere del bonus, il contratto di assunzione deve essere a tempo indeterminato – vengono accettate anche le trasformazioni da tempo determinato a indeterminato.

Guardando invece ai lavoratori assunti, per la maturazione del bonus fiscale i candidati devono essere in possesso di una laurea magistrale conseguita tra il 1° gennaio 2018 e il 30 giugno 2019, e in ogni caso prima del compimento del trentesimo anno di età, con una votazione finale di 110 e lode e con una media ponderata uguale o superiore a 108. Anche per quanto riguarda i dottorati di ricerca il titolo deve essere conseguito tra il 1° gennaio 2018 e il 30 giugno 2019, prima del compimento del trentaquattresimo anno di età.

Per evitare possibili abusi, il bonus assunzione neolaureati non è previsto per tutti quei datori di lavoro che, nei 12 mesi precedenti l’assunzione del nuovo candidato, abbiamo licenziato dei lavoratori (per motivo oggettivo o per licenziamenti collettivi) nelle medesime unità produttive in cui andrebbe inserita la nuova risorsa.

Resta da vedere se le imprese saranno effettivamente in grado di trarre un beneficio concreto da questa decontribuzione. Di certo assumere dei neolaureati eccellenti può assicurare nuova linfa a qualsiasi tipo di azienda, ma non va dimenticato che il tessuto nazionale è dominato da micro e piccole imprese, le quali, per i più diversi motivi, non sempre riescono a cogliere e in caso a sfruttare i vantaggi offerti dai neolaureati, per quanto eccellenti. A questo va sommato che, come ben sa chi si occupa di anni di ricerca e di selezione del personale, non sempre il migliore tra i candidati è quello con un voto di laurea superiore riportato sul proprio curriculum vitae. Vanno valutate con attenzione hard skills e soft skills, attitudini, obiettivi e profili psicologici, e tutto quanto vai poi rapportato all’ambiente lavorativo.

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